Prullo e la sua filosofia: 23 gennaio 2007, l'inizio di una nuova era

Finalmente da oggi anche la filosofia prulla ha il suo blog. Leggendo queste pagine scoprirete la via della verità e capirete che la vostra vita fin'ora era falsa, ipocrita e soprattutto melanzana. Se una mucca facesse la pioggia allora il mondo cadrebbe dal portone, e quindi è proprio da qui che volgiamo partire per farvi capire cosa siamo e cosa pensiamo: tutto è quanto e il dromedario ha vissuto abbastanza per fiondare un acero d'albicocca sul piano dell'ascensore terzo piano te blocco e te metto la pianta e salgo al quinto piano e faccio le urla. Questo è solo l'inizio...

Che cos'è il Prullo?

La filosofia del prullo è un fervente movimento sociale e filosofico che parte dalla ricerca del “prullo”, l’anima comune, per creare la civiltà più potente possibile in quest’epoca e su questa terra. I suoi assunti principali sono:

1) Ogni individuo ha uno stesso “Prullo”, è cioè la coscienza condivisa, un’anima comune a tutti gli individui;

2) Non c’è libertà dell’uomo se non è libertà dagli altri uomini;

3) Le barriere intersociali, interpersonali e i meccanismi perversi legati ai pregiudizi e all’etica prodotta dalla storia, sono il “nulla” da abbattere.

A tali assunti si ricollegano i seguenti principi:

1) L’umanità è destinata ad auto distruggersi fino a quando sopravvivranno le incomprensioni basate sul “nulla”. L’unica civiltà che possa portare alla sopravvivenza e alla massima espansione dell’umanità è quella che ha individuato la coscienza condivisa;

2) Cercare il “prullo” significa abbattere, una per una, tutte le barriere mentali create dalla società (barriere basse), dall’educazione (barriere medie) e dalla biodiversità (barriere alte).

3) Più ci si avvicina a Prullo più si prova disgusto per ciò che l’umanità è diventata, più si prova euforia per la libertà trovata e più si ama la vita, la fratellanza e la libertà ritrovata;

4) Tutto ciò che garantisce più libertà a taluni senza violare la libertà di altri è lecito senza “se” e senza “ma”.

Abbattere le barriere socio/culturali è abbastanza semplice ed elettrizzante. Basterà sfidare se stessi in giochi innocui ed efficaci.

Ad esempio, fingere di cadere a terra (senza farsi male) in un luogo dove vi sono altre persone è un modo semplice per abbattere la barriera sociale che vuole che chi cade si vergogni e che gli altri o lo deridano o ne provino “finta tenerezza”. Provare per credere, basterà questo gesto per sentirsi enormemente sollevati. Abbattere una barriera è favoloso, significa acquistare libertà.

Dire cose, apparentemente, senza senso come “la farfalla va affievolita con un poco de pane” a persone che ci chiedono “come va” è un modo per sdrammatizzare quello che siamo diventati. Esseri pieni di stereotipi, pregiudizi e limiti di ogni sorta.

La storia di Prullo..dalle origini alla finestra

Prullo è un dio alogeno. Una scelta di vita. Una filosofia. Tale movimento, sbocciato pian piano come un fiore (d'acero), ha mosso i suoi primi passi intorno alla metà degli anni '90 da un gruppo di ragazzi che, guidati da Pullo, hanno iniziato ad educare il mondo al prullismo. I due capi indiscussi, Peppo e Simone, hanno stilato uno statuto ed una serie di regole da seguire che si basano sulla volontà di vivere una vita vera, basandosi soprattutto sul "sine sì" e sul "menomale che". Successivamente il gruppo si è sempre più allargato: dagli iniziali 4 elementi infatti si è arrivati in poco tempo ad implementare, in modo più o meno superficiale, molte altre persone. Le missioni prulle sono state tantissime, sono stati registrati due album, è nata una raccolta di carteggio email tra i due capi, sono stati proposti una serie di progetti a grandi aziende italiane, si è cercato di diffondere la parola prulla e da oggi il progetto si è spostato su internet. Leggendo quitidianamente questo blog tutti riusciranno a capire Prullo e a diventare moicani affumecati.

Prullo e la sua filosofia

23 gennaio 2007, l'inizio di una nuova era

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